Lo stampaggio a semicaldo è un processo di deformazione del filo metallico che si avvale del riscaldamento del materiale sotto la temperatura di ricristalizzazione allo scopo di massimizzare la malleabilità senza influire negativamente sulla struttura granulare e senza causare crepe o fratture. Tale processo consente di ottenere geometrie del pezzo piú vicine alla sagoma finita e con tolleranze tali da eliminare lavorazioni secondarie successive. Le temperature da utilizzare dipendono dal materiale da stampare, geometria del pezzo e caratteristiche finali del prodotto.
Lo stampaggio a semicaldo è stato praticato da decenni su stampatrici per filo prevalentemente nell’industria dei fasteners aeronautici prodotti in titanio. Storicamente le stampatrici piú frequentemente utilizzate sono le due matrici/tre colpi oppure le doppio colpo equipaggiate con un riscaldatore con bobina ad induzione. Recentemente sono sempre piú frequenti le applicazioni che richiedono macchine specializzate come le FORMAX e soluzioni personalizzate.
Le temperature da utilizzare nel processo di stampaggio dipendono dal materiale utilizzato, geometria del pezzo e carattersitiche finali del prodotto e variano da 200 a 850 C°. I lubrorefigeranti impiegati e le tolleranze osservate nella costruzione degli stampi variano significativamente quando le temperature superano i 600 C°
- Acciai inox commerciali
- FA 286 SS
- Acciai ad alto contenuto di carbonio e legati
- Inconel
- Waspalloy
- Titanio (6-2, 6-4)